Riportiamo di seguito un articolo, a firma della Presidente della nostra Associazione, pubblicato sulla rivista mensile in distribuzione gratuita "Monte Mario" Anno XLV maggio 2013.
L'articolo fotografa in maniera acuta e brillante momenti storicamente ordinari di ciò che era la vita all'interno dell'ex " manicomio provinciale".
Di grande preziosità anche le foto.
Potete leggerlo in formato pdf al seguente link
Associazione Culturale, aderisce alla Rete delle Associazioni di Promozione Sociale del Municipio XIV------------------------ Su facebook:"Associazione Lucchina e ottavia"--- Su twitter: @LucchinaOttavia
martedì 28 maggio 2013
domenica 26 maggio 2013
126 posti di lavoro messi a concorso dal Comune di Roma
sperando di farvi cosa utile e gradita vi aggiorniamo su due concorsi pubblici interessanti che sono stati banditi qualche giorno fa dal Comune di Roma. Il titolo di studio richiesto è il diploma di istruzione secondaria di durata quinquennale. La scadenza per presentare la domanda è il 19 giugno 2013.
Si tratta di 92 posti a tempo indedeterminato da "istruttore gestione amministrativo-contabile risorse umane".
Si tratta di 34 posti da “Istruttore Servizi di Supporto alla Progettazione Tecnica ed al Controllo del Territorio”
In bocca al lupo!
Associazione culturale Lucchina e Ottavia
lunedì 20 maggio 2013
Municipio 14 (ex 19): Ecco alcuni candidati presentabili (Parte II)
Per chi non avesse letto la prima parte può leggerla cliccando qui
Completiamo adesso il discorso sulle elezioni nel nostro Municipio 14 (ex 19).
Anzitutto una premessa sul voto disgiunto:
La legge consente agli elettori di poter "disobbedire" in maniera creativa. Si può tranquillamente votare un determinato Presidente di Municipio e, contemporaneamente, dare la preferenza (scrivendo il nome) ad un candidato consigliere di una lista che non è collegata allo schieramento di quel Presidente.
Esempio: mi piace il candidato della lista x ma non mi piace il presidente abbinato a quella lista. Quindi io esprimo la preferenza per quel candidato mettendo il nome accanto al simbolo della lista x ma poi sulla stessa scheda metto la croce sul nome del presidente di un altro schieramento y.
Per chi volesse farlo il voto rimarrebbe regolarmente valido e attribuito alle due persone scelte.
Riteniamo che alla Presidenza del Municipio14 (ex 19) sia un fattore estremamente positivo l'alternanza. Dopo cinque anni di Presidenza Milioni dello schieramento di centrodestra, che non ha saputo, o potuto, sciogliere i grossi nodi della mobilità, delle infrastrutture rimaste incomplete o mai iniziate, del sociale e della tutela ambientale, sarebbe auspicabile un passaggio di mano per i prossimi cinque anni a chi ha fatto buona opposizione ed ha esperienza politica..
Nel panorama di candidature a Presidente del Municipio 14 riteniamo come valide candidature sia quella di Valerio Barletta sia quella di Claudio Ortale.
Dal nostro punto di vista sono entrambi ottimi candidati che hanno la capacità di svolgere con sufficiente efficacia ed autonomia il ruolo di Presidente del Municipio 14 stimolando la nascita di una nuova governance del territorio, libera (almeno speriamo) da corporazioni e lobby.
Ortale e Barletta sono da molto tempo persone impegnate nella politica e hanno dimostrato di farlo in maniera sana, pulita e competente.
PREFERENZE MUNICIPIO 14 (EX 19)
Prima una premessa importante: L'associazione Lucchina e Ottavia è apartitica, quindi trasversale a tutti gli schieramenti.
Quanto stiamo per dire è rivolto all'elettorato del nostro quadrante appartenente sia al centrodestra, sia al centrosinistra e sia ai 5 stelle. Ci limitiamo a esprimere un'opinione per indicare nomi di candidati a nostro avviso presentabili dei vari schieramenti che hanno ben operato in rapporto al nostro territorio.
Tanto premesso, non ci affidiamo a quel sistema del curriculum, utilizzato da altre associazioni, ma vorremmo molto più semplicemente evidenziare un nominativo di candidato per ogni schieramento sulla base di cose concrete viste in questi anni.
Si tratta dell' auspicio che nel consiglio municipale possano sedere alcune persone sensibili agli annosi problemi della nostra periferia. Candidati che, pur facendo parte di liste concorrenti e avversarie, si siano distinti con una condotta etica per aver dato priorità al bene comune.
Alcune candidature che riteniamo positive per il nostro territorio sono le seguenti:
Tiziana Uleri, candidata nella lista di Rifondazione comunista, è un avvocato che ha condotto molte battaglie sociali mettendo generosamente a disposizione la sua professionalità, soprattutto laddove c'era compressione e lesione dei diritti delle fasce più deboli e svantaggiate.
Andrea Montanari, candidato nella lista civica per Marino: impiegato, cittadino e genitore attivo, ha mostrato passione politica mantenendo, con il suo attivismo mediatico, un'ottica omnicomprensiva rispetto alla tutela del bene comune.
Virginia Raggi, candidata nella lista Movimento 5 stelle, laureata in Giurisprudenza, attiva nel quartiere da tempi non sospetti, si è impegnata con competenza dichiarando da sempre la sua militanza politica.
Fulvio Accorinti, candidato nel centrodestra con la lista Fratelli d'Italia, ha dimostrato nella precedente consiliatura serietà, competenza e autonomia. Ha già esercitato incarichi collegiali nel Municipio con senso di responsabilità.
Completiamo adesso il discorso sulle elezioni nel nostro Municipio 14 (ex 19).
Anzitutto una premessa sul voto disgiunto:
La legge consente agli elettori di poter "disobbedire" in maniera creativa. Si può tranquillamente votare un determinato Presidente di Municipio e, contemporaneamente, dare la preferenza (scrivendo il nome) ad un candidato consigliere di una lista che non è collegata allo schieramento di quel Presidente.
Esempio: mi piace il candidato della lista x ma non mi piace il presidente abbinato a quella lista. Quindi io esprimo la preferenza per quel candidato mettendo il nome accanto al simbolo della lista x ma poi sulla stessa scheda metto la croce sul nome del presidente di un altro schieramento y.
Per chi volesse farlo il voto rimarrebbe regolarmente valido e attribuito alle due persone scelte.
Riteniamo che alla Presidenza del Municipio14 (ex 19) sia un fattore estremamente positivo l'alternanza. Dopo cinque anni di Presidenza Milioni dello schieramento di centrodestra, che non ha saputo, o potuto, sciogliere i grossi nodi della mobilità, delle infrastrutture rimaste incomplete o mai iniziate, del sociale e della tutela ambientale, sarebbe auspicabile un passaggio di mano per i prossimi cinque anni a chi ha fatto buona opposizione ed ha esperienza politica..
Nel panorama di candidature a Presidente del Municipio 14 riteniamo come valide candidature sia quella di Valerio Barletta sia quella di Claudio Ortale.
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Claudio Ortale |
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Valerio Barletta |
Ortale e Barletta sono da molto tempo persone impegnate nella politica e hanno dimostrato di farlo in maniera sana, pulita e competente.
PREFERENZE MUNICIPIO 14 (EX 19)
Prima una premessa importante: L'associazione Lucchina e Ottavia è apartitica, quindi trasversale a tutti gli schieramenti.
Quanto stiamo per dire è rivolto all'elettorato del nostro quadrante appartenente sia al centrodestra, sia al centrosinistra e sia ai 5 stelle. Ci limitiamo a esprimere un'opinione per indicare nomi di candidati a nostro avviso presentabili dei vari schieramenti che hanno ben operato in rapporto al nostro territorio.
Tanto premesso, non ci affidiamo a quel sistema del curriculum, utilizzato da altre associazioni, ma vorremmo molto più semplicemente evidenziare un nominativo di candidato per ogni schieramento sulla base di cose concrete viste in questi anni.
Si tratta dell' auspicio che nel consiglio municipale possano sedere alcune persone sensibili agli annosi problemi della nostra periferia. Candidati che, pur facendo parte di liste concorrenti e avversarie, si siano distinti con una condotta etica per aver dato priorità al bene comune.
Alcune candidature che riteniamo positive per il nostro territorio sono le seguenti:
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Tiziana Uleri, candidata nella lista di Rifondazione comunista, è un avvocato che ha condotto molte battaglie sociali mettendo generosamente a disposizione la sua professionalità, soprattutto laddove c'era compressione e lesione dei diritti delle fasce più deboli e svantaggiate.
Andrea Montanari, candidato nella lista civica per Marino: impiegato, cittadino e genitore attivo, ha mostrato passione politica mantenendo, con il suo attivismo mediatico, un'ottica omnicomprensiva rispetto alla tutela del bene comune.
Virginia Raggi, candidata nella lista Movimento 5 stelle, laureata in Giurisprudenza, attiva nel quartiere da tempi non sospetti, si è impegnata con competenza dichiarando da sempre la sua militanza politica.
Fulvio Accorinti, candidato nel centrodestra con la lista Fratelli d'Italia, ha dimostrato nella precedente consiliatura serietà, competenza e autonomia. Ha già esercitato incarichi collegiali nel Municipio con senso di responsabilità.
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domenica 19 maggio 2013
Il gemellaggio tra Ottavia e Longi (Me) nel nome di San Leone.
"San Leone!! San Leone!! San Leone!!" mentre dalla processione, partita dalla parrocchia di Santa Maddalena di Canossa, ogni tanto si leva la tripla invocazione del santo, Angelo e Vincenzo ci raccontano questa lunga tradizione che ormai attraversa due generazioni di emigrati provenienti dal comune di Longi in provincia di Messina.
Da 23 anni i cittadini longesi, che dagli anni 60 in poi si sono trasferiti nelle varie periferie romane, si incontrano ogni anno in una domenica di maggio qui a Ottavia per festeggiare il Santo Patrono del loro paese di origine.
Una sorta di patto e di gemellaggio nato moltissimo tempo fa tra la comunità romana dei Longesi e la parrocchia dei padri canossiani della Lucchina.
Angelo viene da Montespaccato ed è alla soglia degli 80 anni, si è trasferito a Roma da Longi nei primi anni 60.
Fedelissimo al Santo, Angelo ci dice che San Leone avrebbe salvato la vita al fratello, caduto dal secondo piano e rimasto in coma per 40 giorni. L'altro fratello di Angelo avrebbe fatto un voto facendo 150 chilometri a piedi da Longi a Catania per avere la grazia del Santo. Per la famiglia di Angelo è stato un miracolo.
Vincenzo, anche lui quasi ottantenne, trasferitosi a Roma nel 1959, oggi vive nella borgata Fidene. Ci descrive la sua gioia di incontrare ogni anno i suoi concittadini longesi unendosi in questa messa celebrata nella parrocchia di Santa Maddalena di Canossa, con la bellissima processione che ne segue per le strade della Lucchina.
Dice Vincenzo: "San Leone era vescovo nel territorio messinese durante l'epoca dei grandi feudatari siciliani. Si annoverano diversi miracoli attribuiti al santo. Si narra che a Longi si verificarono vari eventi miracolosi avvenuti nella prima metà del 1800. Una grande frana stava per seppellire lentamente il paese quando un gruppo di donne si caricò sulle spalle la statua del santo posandola in una strada a rischio di sfaldamento.
La frana si fermò esattamente in quel punto dove era stata poggiata la statua". Continua Vincenzo: "Un feudatario con il suo cavallo che voleva affermare i suoi diritti proprietari su tutto, per sfregio e per sfida entrò in sella al suo cavallo nella parrocchia di San Leone a Longi. Miracolo volle il crollo del pavimento e lo sprofondamento del feudatario blasfemo e del suo cavallo.
A Ottavia è anche venuto un concerto bandistico proveniente dal comune di Agosta (Rm). Incaricato per l'occasione dagli organizzatori della festa, allieta con la musica la breve processione con il santo in spalla che passa da via Pintor, via Galletti per tornare da via della Lucchina a Santa Maddalena di Canossa.
Oltre l'evento religioso, c'è una solidarietà tra cittadini siciliani costretti ad emigrare nella capitale per cercare lavoro. Insieme, sulla base dello spirito di iniziativa dei più creativi, hanno individuato un modo per sentirsi ancora a casa propria scambiandosi affetto e reciproca assistenza nel ricordo dei miracoli del loro vescovo beatificato.
.
Da 23 anni i cittadini longesi, che dagli anni 60 in poi si sono trasferiti nelle varie periferie romane, si incontrano ogni anno in una domenica di maggio qui a Ottavia per festeggiare il Santo Patrono del loro paese di origine.
Una sorta di patto e di gemellaggio nato moltissimo tempo fa tra la comunità romana dei Longesi e la parrocchia dei padri canossiani della Lucchina.
Angelo viene da Montespaccato ed è alla soglia degli 80 anni, si è trasferito a Roma da Longi nei primi anni 60.
Fedelissimo al Santo, Angelo ci dice che San Leone avrebbe salvato la vita al fratello, caduto dal secondo piano e rimasto in coma per 40 giorni. L'altro fratello di Angelo avrebbe fatto un voto facendo 150 chilometri a piedi da Longi a Catania per avere la grazia del Santo. Per la famiglia di Angelo è stato un miracolo.
Vincenzo, anche lui quasi ottantenne, trasferitosi a Roma nel 1959, oggi vive nella borgata Fidene. Ci descrive la sua gioia di incontrare ogni anno i suoi concittadini longesi unendosi in questa messa celebrata nella parrocchia di Santa Maddalena di Canossa, con la bellissima processione che ne segue per le strade della Lucchina.
Dice Vincenzo: "San Leone era vescovo nel territorio messinese durante l'epoca dei grandi feudatari siciliani. Si annoverano diversi miracoli attribuiti al santo. Si narra che a Longi si verificarono vari eventi miracolosi avvenuti nella prima metà del 1800. Una grande frana stava per seppellire lentamente il paese quando un gruppo di donne si caricò sulle spalle la statua del santo posandola in una strada a rischio di sfaldamento.
La frana si fermò esattamente in quel punto dove era stata poggiata la statua". Continua Vincenzo: "Un feudatario con il suo cavallo che voleva affermare i suoi diritti proprietari su tutto, per sfregio e per sfida entrò in sella al suo cavallo nella parrocchia di San Leone a Longi. Miracolo volle il crollo del pavimento e lo sprofondamento del feudatario blasfemo e del suo cavallo.
A Ottavia è anche venuto un concerto bandistico proveniente dal comune di Agosta (Rm). Incaricato per l'occasione dagli organizzatori della festa, allieta con la musica la breve processione con il santo in spalla che passa da via Pintor, via Galletti per tornare da via della Lucchina a Santa Maddalena di Canossa.
Oltre l'evento religioso, c'è una solidarietà tra cittadini siciliani costretti ad emigrare nella capitale per cercare lavoro. Insieme, sulla base dello spirito di iniziativa dei più creativi, hanno individuato un modo per sentirsi ancora a casa propria scambiandosi affetto e reciproca assistenza nel ricordo dei miracoli del loro vescovo beatificato.
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Associazione culturale Lucchina e Ottavia
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sabato 18 maggio 2013
Abusi sui bambini: La Scuola pubblica ha saputo reagire
Pensavamo
che dopo il rumoroso caso di Rignano Flaminio, oggetto di un lunghissimo
processo giudiziario, sarebbe stato difficile imbattersi in un'altra grave
situazione che riguarda una scuola materna pubblica. Invece è accaduto. In una
scuola romana alcuni bambini sono stati maltrattati da una maestra di 63 anni.
Una maestra che era sulla soglia del pensionamento dopo 40 anni di servizio.
Non ci soffermiamo qui sui particolari bruttissimi del comportamento
violento di una maestra contro i bambini di una scuola dell'infanzia.
Particolari che sono descritti sui giornali da chi ha presumibilmente visto i
filmati delle telecamere installate dalla polizia.
Sarebbe oltremodo scontato ipotizzare una probabile scarsa competenza professionale
della persona preposta al coordinamento di quel servizio scolastico che avrebbe
dovuto vigilare e prendere provvedimenti cautelativi.
Qui vogliamo far risaltare qualcosa che, altrimenti, passerebbe in secondo
piano: l'onda di protezione a favore di quei bambini che è stata sollevata dal
personale interno alla scuola.
In particolare, è stata la denuncia di una collaboratrice scolastica, e quella
contestuale di un'insegnante, a far intervenire le forze dell'ordine con un
sistema di telecamere nascoste. Ciò ha consentito di fermare metodi utilizzati
da una maestra che avrebbero potuto lasciare un segno permanente nella psiche di
piccoli innocenti.
Grazie quindi ai collaboratori scolastici di quella scuola pubblica, la tenuta
etica dell'istituzione di cura dei bambini è stata sottratta ad una deriva
pericolosa, in un contesto in cui alcuni genitori erano incolpevolmente ignari
e/o distratti mentre altri erano addirittura grati e riconoscenti alla maestra
arrestata.
Questa premessa ci spinge ad evidenziare che nonostante sia carente il sistema
complessivo di controllo, di aggiornamento, di supporto e supervisione del
personale, nonostante sia un pò smagliata la rete tra scuole, enti locali,
servizi sociali, ufficio scolastico, ministero e Asl, la la gran parte dei
lavoratori della scuola riesce a calarsi pienamente nel
proprio ruolo di servizio alla collettività. E questo senso del dovere non è
stato mai scalfito dalla scarsa attenzione del ministero dell'istruzione.
Ricordiamo che in Italia migliaia di supplenti, puntuali e precisi nel loro
lavoro, rimangono senza stipendio per mesi e mesi.
Nel concludere, riproponiamo,
come ulteriore elemento di riflessione, un episodio di natura diversa
verificatosi in una scuola qualche anno fa. Non si tratta di un episodio molto
grave e non ha avuto eco sulla stampa ma potrebbe essere utile la lettura.
Questo è il link .
Articolo proposto da Domenico Ciardulli
martedì 14 maggio 2013
Come proteggersi da un uomo impazzito?
Potrebbe
accadere davanti ai nostri occhi. Quando meno ce lo aspettiamo. In pieno giorno,
in un quartiere tranquillo di Milano, di Roma o in un qualsiasi piccolo centro
della penisola.
Potrebbe accadere che un uomo si trasformi in una furia omicida per i più
svariati motivi, psichiatrici, sostanze stupefacenti, forte disagio psicoemotivo
ecc.
Ad esempio, sabato scorso a Milano, un uomo armato di bastone, e poi di piccone,
ha colpito indisturbato le persone che incontrava per strada uccidendone due e
ferendone gravemente altre. Per oltre un'ora nessuno tra le prime vittime è
riuscito a comporre un numero di pronto intervento. E' plausibile che la vittima
di un attacco così imprevedibile, dopo un forte improvviso colpo contundente,
possa perdere temporaneamente la capacità di reagire razionalmente. Dice infatti
lo psichiatra Vittorino Andreoli che "chi corre un pericolo mortale si concentra
solo sulla sua sopravvivenza, non pensa a nient'altro perchè quando c'è di mezzo
la vita prevalgono le dinamiche animali."
Ma in una città popolosa come Milano non c'era nessuno che abbia visto quanto
accadeva attraverso le finestre della propria abitazione o attraverso i
finestrini della propria automobile?
Lo stesso Andreoli non crede a questa ipotesi e sospetta che "troppi abbiano
visto e voltato lo sguardo da un'altra parte".
spiegando tale fenomeno con la perdita del senso sociale: "Viviamo nella società
dell'io, incapaci di capire che l'io sta bene solo se gli altri stanno bene".
Secondo il noto psichiatra Andreoli "quello che è successo a Niguarda non va
affrontato pensando solo alle sei persone coinvolte ma guardando in faccia la
collettività e i suoi principi".
Ma come ci si può proteggere da episodi di questo genere?
Il sociologo Aldo Bonomi riassume con questa frase un concetto fondamentale: "Se
non c'è una comunità di cura rimane solo quella del rancore".
Certamente la premessa importante è il superamento dell'idea che il bene
individuale sia antitetico al bene comune e che le mura domestiche siano il
posto più sicuro per sfuggire al pericolo. Non è possibile evitare che si
ripetano altri episodi di follia omicida ma prevenire è possibile, così come è
possibile anche limitare i danni di eventi imprevedibili.
Proviamo a lanciare alcuni elementi di riflessione da cui partire per rendere
più sicure le nostre città e i nostri quartieri:
1) Immaginandosi il quartiere di una grande metropoli, sarebbe auspicabile non
girarsi dall'altra parte di fronte ad episodi di estremo disagio, di degrado o
di violenza potenziale o manifesta e non girarsi dall'altra parte di fronte a
richieste di aiuto.
Condividere con altri, con i vicini di casa, comitati, parrocchie e con i
gestori di locali pubblici i problemi che si verificano in una strada, in un
parco, in un cantiere abbandonato al fine di stimolare gli enti locali e le
associazioni attive sul territorio a prestare soccorso verso sofferenze legate a
bisogni primari frustrati e insoddisfatti.
2) Rafforzare i legami di comunità. In un territorio dove si perde completamente
l'identificazione nel bene comune e nelle ragioni della collettività nessuno
potrà ritenersi al sicuro.
Mettersi assieme per fare rete, tra gruppi di cittadini, associazioni, comitati.
Un associazionismo vero, orientato a costruire iniziative per migliorare la
qualità della vita di tutti. Solidarietà comunitaria reale, non finte
associazioni che mirano a finanziamenti pubblici sponsorizzando candidati di
partito.
3) Costruire canali permanenti di comunicazione e cooperazione con gli enti
locali preposti a fornire risposte sia in termini di assistenza socio-sanitaria
sia in termini di ordine pubblico. Elaborare un vademecum da stampare e
diffondere nel quartiere con poche istruzioni e recapiti utili.
4) Creare rete con i gestori dei locali pubblici e commerciali, bar, pizzerie,
perche diventino presidi attivi di passaggio di notizie e fungano da
catalizzatori per risposte adeguate a situazioni stagnanti di sofferenza.
Sono solo alcuni spunti di dibattito per costruire un meccanismo di maggiore
tutela della comunità dove si vive. Per generare anticorpi contro questa
malattia sociale dell'individualismo che ha reso i "legami liquidi". Per ridare
senso alla cosa pubblica e alla relazione tra le persone.
Se lo vogliamo i mostri interni ed esterni possono essere neutralizzati.
Domenico Ciardulli
domenica 12 maggio 2013
I grandi delitti nella storia di Ottavia
Intorno al 1985 in un appartamento di via Pier Luigi Galletti, a Ottavia, un uomo è morto ucciso da un colpo di pistola.
Si trattava di un uomo che non aveva commesso alcunchè, ma che si trovava lì perchè aveva accompagnato un amico di montemario a risolvere una contesa tra un proprietario venditore e un acquirente dell'appartamento di cui già era in possesso che non saldava il debito per l'acquisto.
In un momento di agitazione del gruppo dalla pistola posseduta da chi era venuto da Montemario a risolvere la lite, è partito un colpo di pistola accidentale che ha colpito a morte colui che non c'entrava nulla e che era presente lì per puro caso. Il "pistolero fu arrestato e scontò un paio d'anni di carcere.
Tornando indietro nel tempo, intorno alla metà degli anni 60, il nostro quartiere fu al centro delle cronache nazionali. Troupe televisive, cronisti di tutti i quotidiani e testate radiofoniche si precipitarono in massa su via della Lucchina accalcandosi al cancello di un condominio corrispondente al civico n. 6. I cronisti volevano spiegare all'opinione pubblica italiana le ragioni di un delitto apparentemente assurdo.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso nel rapporto già compromesso tra due vicini di casa è stato il quotidiano canto di un gallo che caratterizzava l'alba di tutte le mattine.
Un uomo profondamente disturbato da quel canto ha deciso di imbracciare un fucile e di uccidere senza pietà il padrone del volatile dopo aver atteso il suo ritorno davanti al condominio.
Un altro atroce delitto era avvenuto una quindicina di anni prima ed aveva attirato, con il suo lungo processo giudiziario, l'interesse dell'opinione pubblica italiana.
Racconta "Maurizio", un nostro testimone privilegiato che era scoppiata una lite presso un'osteria denominata Gazzella che si trovava sulla via Trionfale all'altezza della vecchia stazione, dove adesso c'è una pizzeria gestita da egiziani e una frutteria (vedi foto).
Era il periodo in cui a Ottavia e alla Lucchina dominavano il principe Colonna con la sua tenuta, il Conte Sansoni e il Conte Manzolini. Quest'ultimo aveva una proprietà che si estendeva dalla Castelluccia fino a Ottavia, dove ora c'è il campo di calcio e zone limitrofe.
La vittima di quel delitto lavorava per i Manzolini e abitava alla Castelluccia con la moglie e un figlio ancora neonato. I due balordi assassini, con i quali c'era stato un alterco giocando a carte, organizzarono di notte la rappresaglia andando a casa: dopo aver ucciso entrambi, misero il neonato che piangeva attaccato al capezzolo della madre morta.
Questo particolare agghiacciante scosse tutta la popolazione locale, gli assassini, una volta catturati, subirono un lungo processo seguito dai media di allora.
Si trattava di un uomo che non aveva commesso alcunchè, ma che si trovava lì perchè aveva accompagnato un amico di montemario a risolvere una contesa tra un proprietario venditore e un acquirente dell'appartamento di cui già era in possesso che non saldava il debito per l'acquisto.
In un momento di agitazione del gruppo dalla pistola posseduta da chi era venuto da Montemario a risolvere la lite, è partito un colpo di pistola accidentale che ha colpito a morte colui che non c'entrava nulla e che era presente lì per puro caso. Il "pistolero fu arrestato e scontò un paio d'anni di carcere.
Tornando indietro nel tempo, intorno alla metà degli anni 60, il nostro quartiere fu al centro delle cronache nazionali. Troupe televisive, cronisti di tutti i quotidiani e testate radiofoniche si precipitarono in massa su via della Lucchina accalcandosi al cancello di un condominio corrispondente al civico n. 6. I cronisti volevano spiegare all'opinione pubblica italiana le ragioni di un delitto apparentemente assurdo.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso nel rapporto già compromesso tra due vicini di casa è stato il quotidiano canto di un gallo che caratterizzava l'alba di tutte le mattine.
Un uomo profondamente disturbato da quel canto ha deciso di imbracciare un fucile e di uccidere senza pietà il padrone del volatile dopo aver atteso il suo ritorno davanti al condominio.
Un altro atroce delitto era avvenuto una quindicina di anni prima ed aveva attirato, con il suo lungo processo giudiziario, l'interesse dell'opinione pubblica italiana.
Racconta "Maurizio", un nostro testimone privilegiato che era scoppiata una lite presso un'osteria denominata Gazzella che si trovava sulla via Trionfale all'altezza della vecchia stazione, dove adesso c'è una pizzeria gestita da egiziani e una frutteria (vedi foto).
Era il periodo in cui a Ottavia e alla Lucchina dominavano il principe Colonna con la sua tenuta, il Conte Sansoni e il Conte Manzolini. Quest'ultimo aveva una proprietà che si estendeva dalla Castelluccia fino a Ottavia, dove ora c'è il campo di calcio e zone limitrofe.
La vittima di quel delitto lavorava per i Manzolini e abitava alla Castelluccia con la moglie e un figlio ancora neonato. I due balordi assassini, con i quali c'era stato un alterco giocando a carte, organizzarono di notte la rappresaglia andando a casa: dopo aver ucciso entrambi, misero il neonato che piangeva attaccato al capezzolo della madre morta.
Questo particolare agghiacciante scosse tutta la popolazione locale, gli assassini, una volta catturati, subirono un lungo processo seguito dai media di allora.
Associazione culturale Lucchina e Ottavia
venerdì 3 maggio 2013
Il nostro Statuto e il modulo di adesione
Ecco il testo del nostro Statuto. Chi volesse aderire all'associazione culturale Lucchina e Ottavia trova in fondo al testo il modulo di adesione che può consegnare presso la sede.
Autorizza il trattamento dei propri dati personali ai sensi del Dlgs 196 del 30 giugno 2003.
STATUTO
Articolo 1 – Denominazione, sede, durata
E’
costituita un’Associazione culturale e di promozione sociale denominata “Lucchina
e Ottavia” (qui di seguito, per brevità, “l’Associazione”
).
L’Associazione
ha sede in Roma, via della Stazione di Ottavia 73B. Con deliberazione del
Consiglio Direttivo la sede sociale potrà essere trasferita altrove, purché
nell'ambito del territorio del Comune di Roma.
La
durata dell’associazione è illimitata, salvo scioglimento deliberato
dall’Assemblea dei soci.
Articolo 2 – Scopi, natura, compiti
L’Associazione è apartitica e aconfessionale, ha piena
autonomia e responsabilità patrimoniale, finanziaria e gestionale della sua
attività e di quelle ad essa collegate, e non ha scopi di lucro.
L’Associazione è composta da persone che condividono valori
di pace, di solidarietà sociale, di
conoscenza e di senso civico.
L’Associazione nasce con l’obiettivo di promuovere e
tutelare la partecipazione attiva dei cittadini
alla vita civile, culturale e sociale del territorio. L’Associazione potrà quindi operare nelle
periferie cittadine e nei quartieri
degradati, collaborando con scuole, centri sociali, istituzioni pubbliche e
private, associazioni laiche, religiose ed enti morali, al fine di perseguire
gli scopi sociali.
Per il conseguimento di tali finalità, l’Associazione
intende promuovere incontri, riunioni, manifestazioni pubbliche, iniziative
culturali, turistiche, di spettacolo, ambientali, assistenziali, di studio e di
ricerca, ed in genere tutte le attività atte a soddisfare le esigenze di
partecipazione democratica, conoscenza e ricreazione dei soci, quali a titolo
esemplificativo e non esclusivo le seguenti:
A.
Diffusione della cultura teatrale, musicale,
cinematografica, didattica, pedagogica attraverso: produzione e
rappresentazione di spettacoli teatrali, musicali e di audiovisivi in video
digitale e in pellicola, corsi e laboratori di formazione artistica, dibattiti, seminari, convegni,
manifestazioni, studi e ricerche, anche
in collaborazione con altri soggetti.
B.
Attività
artistiche rivolte anche ai soggetti deboli, in particolare indirizzate agli
istituti che curano l’infanzia, anziani , disabili, le istituzioni carcerarie e
per il recupero dei minori.
C.
Collaborazioni con associazioni di volontariato,
strutture mediche ed enti ospedalieri.
D.
Formazione.
E.
Collaborazione cogli enti pubblici partecipando
attivamente alle forme decentrate di gestione democratica del potere locale, ai
consigli di scuola e di istituto ed altre entità;
F.
Gestione d’impianti
sportivi e di altre strutture idonee, organizzando esclusivamente per i soci e
loro ospiti servizi accessori quali la somministrazione di bevande e ristorazione,
curandone direttamente o indirettamente la gestione.
G. Organizzazione e/o
partecipazione a mostre, eventi culturali e altre forme a sostegno dello
sviluppo dell’arte.
H.
Stampa e diffusione di pubblicazioni editoriali,
produzione di comunicazioni multimediali audio e video.
I.
Promozione della cooperazione e dello sviluppo
culturale in favore di altre popolazioni.
J.
Organizzazione di viaggi culturali, visite guidate
in luoghi di particolare valore storico, artistico e ambientale al fine di
favorirne l’accesso, la tutela e la conoscenza.
K.
Elaborazione di progetti e promozione di iniziative
in tutto il territorio nazionale.
L.
Assistenza sociale e psicologica, di amicizia e scambio culturale fra i popoli, di
solidarietà, di tutela civica dei diritti, dell’ambiente, delle risorse
naturali e degli alimenti di qualità.
M.
Realizzazione e gestione di siti internet e reti
informatiche.
N. Svolgere qualsiasi altra
attività direttamente o indirettamente collegata agli scopi dell’associazione,
senza limitazione alcuna, in Italia o all'estero.
L'Associazione riconosce, garantisce e promuove
l’effettività del rapporto associativo secondo quanto stabilito dalla legge e
dal presente statuto, assumendo una struttura trasparente e partecipativa. Sono
escluse forme temporanee di partecipazione alla vita associativa.
Articolo 3 – Organi
Sono
organi dell’Associazione: l’Assemblea dei soci, il Consiglio Direttivo, il
Presidente e il vice-Presidente.
Le
cariche sociali possono essere attribuite soltanto a soci e sono ricoperte a
titolo gratuito, salva la possibilità del rimborso spese sostenute
nell'interesse dell’associazione, secondo- criteri e limiti stabiliti dal
Consiglio Direttivo.
Articolo 4 – Soci fondatori
Sono soci fondatori
coloro che sottoscrivono l’atto costitutivo dell’Associazione.
Articolo 5 – Soci ordinari
Possono
fare richiesta di ammissione come soci ordinari le persone con età minima di 18
anni, che condividono gli scopi dell’Associazione, si impegnano a rispettare lo
Statuto e le deliberazioni degli organi statutari e versano le quote
associative.
Tutti
i soci partecipano alle attività dell’Associazione, ricevono le pubblicazioni e
le informazioni necessarie per collaborare all’attuazione degli scopi sociali.
L’ammissione
decorre dalla data di deliberazione del Consiglio Direttivo. S’intende
accettata la richiesta d’iscrizione che non sia stata respinta dal Consiglio
Direttivo entro 15 giorni dalla sua presentazione, con deliberazione che sarà
insindacabile, purché motivata e comunicata per iscritto all’interessato.
Articolo 6 –Diritti e doveri dei soci
La
quota associativa a carico dei soci è deliberata dal Consiglio Direttivo. La quota è annuale e non è restituibile in
caso di recesso o di perdita della qualità di socio.
I soci hanno diritto:
a) di partecipare e votare alle Assemblee, purché siano in regola
con il pagamento della quota annuale;
b) di conoscere i programmi con i quali l’Associazione
intende attuare gli scopi sociali;
c) di partecipare alle attività promosse dall’Associazione, contribuendo altresì alla loro programmazione e
organizzazione;
d) di recedere dall’Associazione in qualsiasi momento, senza oneri per
l’Associazione.
I Soci sono obbligati:
a) ad osservare le norme del presente Statuto e le deliberazioni
adottate dagli organi sociali;
b) a pagare la quota associativa;
c) a svolgere le attività preventivamente concordate;
d) a mantenere un comportamento conforme alle finalità dell’Associazione.
I soci cessano di appartenere all’Associazione:
a) per dimissioni, comunicate per iscritto al Consiglio Direttivo;
b) per mancato versamento della quota associativa e degli
eventuali contributi straordinari;
c) per morte;
d) per esclusione determinata da gravi inadempienze alle norme
statutarie o da comportamenti ed atti incompatibili con le finalità dell’Associazione.
Nel
caso previsto dalla lettera d) del precedente comma l'Assemblea, su proposta
del Consiglio Direttivo e sentito il Collegio dei Probiviri se nominato,
delibera l'esclusione del socio qualora sussistano gravi motivi. Il socio
escluso può ricorrere all'Autorità Giudiziaria entro sei mesi dal giorno in cui
gli è stata notificata la deliberazione dell'assemblea.
Articolo 7 - Assemblea dei soci
L'Assemblea
legalmente convocata e costituita rappresenta la generalità dei soci e le sue
deliberazioni, prese in conformità alla legge ed al presente statuto, vincolano
tutti i soci, compresi gli assenti e i dissenzienti.
L’Assemblea
approva le linee guida dell’attività dell’Associazione ad essa proposte dal
Consiglio Direttivo nel quadro delle finalità previste dallo Statuto ed è
convocata dal Consiglio Direttivo, il quale ne determina luogo, data, ora ed ordine
del giorno.
L’Assemblea
nomina il Consiglio Direttivo, approva il bilancio consuntivo, le modifiche
statutarie ed ogni altro argomento ad essa sottoposto dal Consiglio Direttivo.
L’Assemblea
si riunisce nella sede sociale o in altra sede, indicata nell’avviso di
convocazione, almeno una volta all’anno, entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio
sociale per la discussione della relazione annuale sull’andamento della
gestione e per l’approvazione del bilancio.
L’Assemblea
è inoltre convocata ogni qualvolta il Consiglio Direttivo lo ritenga opportuno,
o quando almeno un decimo dei soci ne faccia domanda al Presidente per
iscritto, indicando gli argomenti da inserire nell’ordine del giorno. In questo
caso la riunione deve essere indetta entro 30 giorni dalla data in cui è
pervenuta la richiesta.
L'avviso
di convocazione è validamente effettuato almeno 10 giorni prima dell'Assemblea,
mediante pubblicazione sul blog dell’associazione “http://comitatolucchinaeottavia.blogspot.com”
alla cui consultazione periodica i soci sono sempre tenuti. In caso di
inaccessibilità al blog saranno valide le convocazioni fatte tramite affissione
di avviso presso la sede sociale e/o comunicazione via email oppure sms.
Le
riunioni sono valide quando siano presenti, personalmente o per delega, almeno un decimo dei soci.
Nelle
assemblee le votazioni si fanno di norma per alzata di mano ed a scrutinio
palese, ovvero con altre modalità stabilite dal Presidente, incluso lo
scrutinio segreto, in apertura di seduta.
Ogni
socio dispone di un voto da esprimere personalmente e di un massimo di altri
due voti per specifica delega scritta di soci impossibilitati a partecipare.
Le
delibere dell’Assemblea sono prese a maggioranza semplice dei voti espressi dai
presenti, ad eccezione delle delibere aventi ad oggetto le modifiche statutarie
e lo scioglimento della Associazione, per le quali è richiesta una maggioranza
qualificata di due terzi dei presenti. Nelle votazioni a maggioranza semplice,
in caso di parità prevale il voto del Presidente.
Le
deliberazioni dell’Assemblea sono riportate in un verbale sottoscritto dal
Presidente e dal segretario, nominato dall’Assemblea, che lo redige.
Le
deliberazioni dell'Assemblea ed i bilanci da essa approvati sono trascritti
nell'apposito libro tenuto a cura di chi svolge la funzione di Tesoriere. A
richiesta scritta, i soci hanno diritto a prenderne visione gratuitamente entro
15 giorni, ed ottenerne estratti su supporto cartaceo a proprie spese ed a cura
di chi svolge la funzione di Tesoriere.
Articolo 8 – Consiglio Direttivo
Il
Consiglio Direttivo è eletto dall’Assemblea previa determinazione del numero
dei suoi componenti, ed è composto da un minimo di tre sino ad un massimo di
cinque membri, dei quali almeno uno è
scelto tra i soci fondatori.
Per
il primo triennio, i membri del Consiglio direttivo e le relative cariche sono
determinati dai soci fondatori in sede di atto costitutivo dell’Associazione.
Il
Consiglio direttivo è composto dal Presidente, da un vice-Presidente e da un
numero di altri consiglieri variabile da un minimo di uno ad un massimo di tre.
Il
Consiglio direttivo attribuisce e revoca la funzione di Tesoriere
dell’Associazione al Presidente oppure ad uno dei membri del consiglio
direttivo, ovvero ad un socio che ne abbia le competenze, o, ricorrendone la
necessità e la possibilità economica, ad un professionista esterno.
I
membri del Consiglio direttivo sono eletti per un periodo di tre anni e sono
rieleggibili.
In
caso di dimissioni di consiglieri, prima della scadenza del mandato il
Consiglio Direttivo ha la facoltà di sostituirli per cooptazione; i Consiglieri
così nominati restano in carica sino alla prima Assemblea utile, che dovrà
provvedere all’integrazione del Consiglio Direttivo.
Il
Consiglio Direttivo è convocato dal Presidente, o quando ne sia fatta richiesta
da un membro.
La
convocazione è fatta mediante invio di messaggio contenente la data, il luogo,
l'ora e l'ordine del giorno, da comunicare per posta elettronica oppure per sms
almeno cinque giorni prima della riunione a ciascun Consigliere. Nei casi di
urgenza il termine per la comunicazione dell'avviso di convocazione è ridotto a
due giorni.
Il
Consiglio Direttivo è validamente costituito, anche in assenza di formale
convocazione, qualora siano presenti tutti i Consiglieri.
Le
riunioni del Consiglio Direttivo sono valide quando sia presente la maggioranza
dei membri del consiglio in carica. Le deliberazioni sono assunte a maggioranza
semplice dei presenti. In caso di parità prevale il voto del Presidente.
Il
Consiglio Direttivo delibera sull’ammissione di nuovi soci; predispone su
proposta del Presidente i programmi di attività dell’Associazione, la
costituzione di eventuali commissioni di studio o di lavoro, delibera
l’affidamento di eventuali incarichi in determinate materie; controlla e attua
l’esecuzione delle delibere prese dall’Assemblea; approva, su proposta di chi
svolge la funzione di Tesoriere, il bilancio consuntivo da sottoporre
all’approvazione dell’Assemblea dei soci e determina l’importo della quota
associativa.
Articolo 9 – Presidente
Il
Presidente è eletto tra i membri del Consiglio Direttivo nella prima riunione
utile dopo quella dell’Assemblea che ha nominato il Direttivo stesso.
Il Presidente
è il rappresentante legale dell’Associazione, è responsabile dell’esecuzione
delle delibere del Consiglio direttivo e dell’Assemblea. Egli può delegare
procuratori per determinate materie o singoli atti. Il Presidente è
responsabile del buon andamento e della regolarità della gestione finanziaria e
amministrativa dell’Associazione. Egli ha facoltà d’incassare le quote
associative e le erogazioni liberali, aprire e chiudere conti correnti anche in
modalità “web banking” e compiere a firma singola qualsiasi operazione sugli
stessi, tenere i rapporti con le banche e i fornitori in genere, svolgere tutti
gli atti di amministrazione occorrenti per il funzionamento dell’Associazione,
tenere i libri contabili e predisporre il bilancio consuntivo.
Per
il primo triennio, il Presidente è indicato nell’atto costitutivo.
Articolo 10 – Vice Presidente
Il
Vice Presidente è eletto tra i membri
del Consiglio Direttivo nella prima riunione utile dopo quella dell’Assemblea
che ha nominato il Direttivo stesso, ed ha il compito di sostituire il
Presidente nell’esercizio di ogni sua funzione, in caso di sua assenza o
impedimento.
Per
il primo triennio, il vice Presidente è indicato nell’atto costitutivo.
Articolo 11 – Esercizio sociale e bilancio
L’esercizio
sociale ha inizio l’1 gennaio e si chiude il 31 dicembre di ogni anno.
Qualora
il bilancio consuntivo non chiuda in pareggio, la differenza positiva o
negativa dovrà essere riportata a nuovo, ovvero destinata, o coperta, a seconda
dei casi, tenuto conto delle proposte formulate dal Consiglio Direttivo
all'Assemblea.
E'
vietato distribuire anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione nonché
fondi, riserve o capitale durante la vita dell'associazione, salvo che la
destinazione o la distribuzione non siano imposte dalla legge.
Articolo 12 – Entrate
Le
entrate dell'associazione, da impiegarsi in via esclusiva per il raggiungimento
degli scopi sociali, sono costituite:
a) dalle quote associative annuali a
carico dei soci ordinari, determinate dal Consiglio Direttivo;
b) dai contributi di soggetti non soci,
siano essi società, enti o persone, che intendano sostenere l'associazione;
c) dai proventi ordinari e straordinari
di qualsiasi specie ed a qualsiasi titolo derivanti dalle attività
dell’associazione.
Le
quote di cui alla lettera a) sono
incedibili e intrasmissibili ad eccezione dei trasferimenti a causa di morte
richiesti dagli aventi diritto nel corso dell'anno sociale, ed una volta
versate non sono rimborsabili né rivalutabili. Ai soggetti di cui alla lettera b), con delibera del Consiglio Direttivo possono
essere concessi riconoscimenti ed è attribuita la qualifica di “Sostenitori
dell’Associazione”, valida per un anno a decorrere dal versamento del
contributo.
Articolo 13– Collegio dei Probiviri
Il Collegio dei Probiviri può essere
eletto dall’assemblea ed è composto da tre soci, aventi il compito di
riesaminare le deliberazioni del Consiglio Direttivo, ed in genere di dirimere
le eventuali controversie tra i soci, ovvero tra i soci e l’Associazione od i
suoi organi sociali, decidendo secondo equità con provvedimento motivato, con effetti
vincolanti per l’Associazione, gli organi sociali ed i soci.
I
Probiviri restano in carica per un triennio salvo dimissioni o revoca
dell’incarico, deliberata dall’Assemblea per giustificato motivo, e sono
rieleggibili.
I
Probiviri eleggono tra loro un Presidente, cui compete di disciplinare il funzionamento del Collegio.
Articolo 14 – Scioglimento e liquidazione
Lo
scioglimento dell'associazione è deliberato su proposta del Consiglio Direttivo
dall’Assemblea. In caso ci siano beni patrimoniali da liquidare, il Consiglio
direttivo nomina uno o più liquidatori fissandone poteri ed eventuali compensi.
Ai
liquidatori e' fatto obbligo di devolvere il patrimonio dell'associazione, in
caso di suo scioglimento per qualunque causa, ad altra associazione con
finalità analoghe o ai fini di pubblica utilità, sentito l'organismo di
controllo di cui all'art. 3, comma 190, della L. 23.12.1996, n. 662, e salvo
diversa destinazione imposta dalla legge.
Articolo 15 – Norme applicabili
Per quanto non previsto
dal presente statuto, l’Associazione
è disciplinata dalle norme del Codice Civile in tema di “associazioni non
riconosciute.”
Letto,
approvato, sottoscritto.
MODULO DI ADESIONE
Al
Presidente dell’Associazione culturale
“Lucchina
e Ottavia”
Sede
Il
sottoscritto……………………………………… nato a ………………….. e
residente
a ……………………. in via……………………………………………,
email..................................... tel............................
email..................................... tel............................
avendo
preso visione dello Statuto e condividendone i fini, l’oggetto sociale e le
norme interne,
CHIEDE
di
essere ammesso in qualità di socio all’associazione culturale Lucchina e
Ottavia.
Si
impegna ad osservare lo Statuto dell’associazione stessa.
Autorizza il trattamento dei propri dati personali ai sensi del Dlgs 196 del 30 giugno 2003.
Roma
lì ………….
In fede
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